Argentina e Patagonia 2019
Questa volta siamo arrivati davvero fino alla “fine del mondo” e quello che sto per raccontarvi non è un viaggio qualsiasi anche se con la nostra agenzia siamo già stati altri 2 volte in questo Paese. Dal 3 al 14 febbraio abbiamo viaggiato alla scoperta di Argentina e Patagonia, un viaggio sempre unico alla scoperta di quasi tutto il continente sudamericano dove possiamo vantarci di proporre un itinerario e dei servizi che rendono indimenticabile e sempre nuovo questo tour. Siete pronti? Si parte, allacciate… il mouse!
Giorno 1
Cominciamo il nostro viaggio in terra Argentina dalla sua bellissima capitale: Buenos Aires.
Una volta usciti dall’hotel ci siamo diretti nel quartiere La Boca e passeggiato lungo la caratteristica via Caminito, tra vivaci casette colorate e artisti di tango da strada.
Città dal fascino europeo, dove il design si sposa con la storia del luogo, offrendo lungo il cammino scorci urbani dal fascino nostalgico di altri tempi. Una città che nonostante la crisi economica si presenta sempre elegante e sensuale, proprio come le ballerine di tango incontrate lungo il nostro peregrinaggio nei quartieri più caratteristici della città. Abbiamo anche visitato il moderno ed elegante quartiere di Porto Madero, un tempo degradata zona portuale.
In serata, dopo la veduta panoramica del Palazzo del Congresso e del Monumento ai Due Congressi, la Plaza de Mayo e delle principali attrattive nei dintorni, abbiamo goduto di uno spettacolo di tango ineguagliabile, uno show di alto livello con grandi musicisti e talentuosi ballerini che hanno accompagnato una apprezzatissima cena dai sapori locali.
Giorno 2
Il secondo giorno del nostro tour abbiamo trascorso una simpatica e piacevole giornata nella Pampas, vicino Buenos Aires, in un classico ranch delle campagne argentine per vivere da vicino la “fiesta gaucha”.
Qui, insieme ai gauchi, ci siamo divertiti alla scoperta delle attività del ranch, assistendo all’esibizione delle loro abilità equestri e gustando un pranzo al barbecue a base del tipico Asado argentino accompagnato da ottimo vino locale da musiche e danze tipiche.
Giorno 3
Ed adesso si parte verso Sud. Ma che più Sud non si può!
Stiamo per andare ad USHUAIA, il luogo abitato più vicino al Polo Sud. Dopo 3 ore e mezza di volo, all’arrivo abbiamo avuto qualche ora di tempo libero per passeggiare e godersi l’ambiente del simpatico paesino dell’estremo sud argentino. Giusto il tempo per imbarcarsi sul battello che ci ha portati a scoprire le bellezze del Canale di Beagle e la nostra avventura ha avuto inizio. Il circuito tocca le isole de Los Pajaros e Los Lobos ed il faro Les Eclaireurs, che segna l’ingresso del porto di Ushuaia e ricorda il luogo dove naufragò la Monte Cervantes tra Leoni Marini e Pinguini.
Giorno 4
Oggi giornata dedicata al trekking nel parco nazionale della Terra del Fuoco. Il Parco Nazionale Terra del Fuoco è situato a sud-ovest, a soli 11 chilometri dal capoluogo Ushuaia. Istituito nel 1960, si estende per circa 63.000 ettari e costituisce l’esempio più meridionale di foresta andina – patagonica.
Il paesaggio del parco è costituito da grandi insenature e piccole spiagge circondate da imponenti montagne e vallate create dall’erosione glaciale.
Giorno 5
Finalmente siamo arrivati a El Calafate, città vicino al confine con il campo di ghiaccio della Patagonia meridionale nella provincia argentina di Santa Cruz. La città è conosciuta come porta d’accesso per il Parco Nazionale Los Glaciares dove si trova l’imponente ghiacciaio Perito Moreno, il cui paesaggio ghiacciato in continuo mutamento è ideale per escursioni e gite.
Abbiamo trascorso la giornata in una fattoria sperduta in Patagonia, assistendo da vicino alle attività di tosatura delle pecore. Il nostro Hotel affacciava sul Lago argentino, il luogo ideale per prepararsi all’escursione sul ghiacciaio Perito Moreno.
E cosa potremmo desiderare di più? Ma il bello deve ancora venire…
Giorno 6
Il Perito Moreno è un ghiacciaio largo circa 5 kilometri ed è lungo ben 35km! Avanzando lungo il percorso si sentiamo in lontananza il fragore del ghiaccio staccarsi dalle pareti, che l’eco fa tuonare tutto intorno, come se non bastasse il freddo a farci venire i brividi.
Spesso è possibile descrivere la bellezza di un luogo con le foto, in questo caso bisogna vivere l’esperienza in prima persona, le solo immagini non riescono a rendere le emozioni di questa avventura: bisogna esserci stati!
Giorno 7
Ed in poche ore di volo lasciamo i ghiacciai Patagonici e ci ritroviamo nella foresta tropicale tra i nativi Guarani. Qui il clima e l’ambiente sono completamente diversi. Siamo passati dai Ghiacciai della Patagonia alla foresta tropicale, quanto basta per farci capire la vastità e la varietà di questo Paese.
Il nostro Hotel in stile coloniale immerso nel verde tra farfalle e orchidee ci fa lasciare alle spalle gli scenari ghiacciati del giorno prima, sono passata poche ore eppure la giornata di ieri sembra già un vecchio ricordo.
Giorno 8
Da Buenos Aires ai pinguini del canale di beagle, dalle fattorie della Pampa al ghiacciaio più grande delle Americhe, per finire poi alle Cascate più spettacolari ed emozionanti al mondo immerse nella foresta pluviale.
Attraverso le passerelle superiori ed inferiori e la maestosa Gola del Diavolo, dal sentiero d’interpretazione Yvyra Retá parte il treno per le stazioni delle Cascate e la Gola del Diavolo. Immerse in una fitta foresta pluviale, vediamo dapprima levarsi in lontananza il vapore in cielo, poi ne sentiamo il fragore e poco dopo l’immensa dimostrazione di potenza della natura: le Cascate di Iguazù!
Non esiste paese al mondo più ricco di varietà dell’Argentina.
Giorno 9
Quando una cosa è troppo grandiosa per coglierne l’immensità ti devi allontanare ed ammirarla da lontano. Oggi siamo stati in Brasile, percorrendo 12 km attraverso il parco nazionale proprio per ammirare da lontano questo spettacolo della natura. Nel lato brasiliano delle cascate, una volta arrivati al centro visitatori, attraverso l’ascensore e le varie passerelle siamo andati vicinissimi alle cascate per una vista spettacolare che rende unico questo santuario ecologico dichiarato dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità.